Il Morbo di Parkinson così chiamato dal Medico Inglese, James Parkinson, che per primo nel 1819 lo ha descritto, si manifesta quando un certo tipo di cellule del cervello smette di produrre una particolare sostanza, la Dopamina, che regola il movimento ma anche altre funzioni del nostro corpo.
Si calcola che circa 6 milioni di persone al mondo siano affetta da tale malattia. Per quanto riguarda la Toscana le persone che ne sono affette sono circa 20.000, nella sola Firenze il numero è di circa 3000.
Si calcola che circa il 30% dei casi di malattia sia di origine genetica Fino ad oggi sono stati identificati alcuni geni responsabili dell’insorgenza della malattia, ma ancora altri sono da scoprire.
Fra questo si è visto che traumi alla testa, soprattutto se ripetuti, possono portare all’insorgenza del Parkinson. Altri fattori possono essere rappresentati dai pesticidi o comunque sostanze tossiche.
L’invecchiamento è un rischio per l’insorgenza del Parkinson, dato che si è visto che le cellule nervose, con il passare degli anni riducono la produzione della dopamina.
I ricercatori ritengono che il Parkinson sia causato da una combinazione di due o più fattori: da quelli genetici a quelli ambientali, fino a quelli esterni.
I sintomi possono essere molto vari da persona a persona. Si distinguono sintomi “motori” cioè che riguardano il movimento e sintomi “non motori”
Il Parkinson può causare diverse difficoltà aggiuntive, come l’eccessiva salivazione dovuta alla riduzione della deglutizione, sonnolenza diurna o affaticamento spesso legati ai farmaci, e dolore localizzato o generalizzato. Possono verificarsi cambiamenti della pelle, come secchezza o pelle grassa, con un aumento del rischio di melanoma, e problemi del sonno, tra cui insonnia e sindrome delle gambe senza riposo. La malattia può portare anche alla perdita dell’olfatto, a difficoltà nel linguaggio, con voce sommessa o borbottio, e a problemi di deglutizione, come soffocamento o tosse durante i pasti. Infine, si possono osservare cambiamenti visivi, come secchezza oculare, visione doppia e difficoltà di lettura.
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